Una silloge in due volumi di “versi che son ponti” per citare le rime di una delle mie poesie intitolata “ESSENZIALE”, dove l’essenziale per me, nel periodo pandemia, era costituito da una lampada di sale, rilassante, dal mio respiro, a calmare la mente e, al contempo, insieme ai miei versi, a far da ponte e campo di connessione con i miei simili, proprio quando e a maggior ragione, anche respirare era fonte di preoccupazione.
Il sottotitolo del secondo volume origina proprio da questo.
Tutto il secondo volume è un invito a non perdere la connessione con sé stessi e con gli altri proprio attraverso il respiro.
Il respiro: che cambia a seconda delle emozioni, a seconda degli stati d’animo, a seconda delle nostre reazioni a ciò che tocca da vicino. Ma noi possiamo fermarci e regolarlo il respiro. Tirandone uno profondo, tanto per cominciare.
Il potere di rimanere centrati nel respiro cercatelo e non perdetelo mai, in nessuna situazione. E potrete essere padroni del vostro mondo da una sede più profonda che la mente razionale. Lì potrete avere intuizioni e ispirazioni che vi aiuteranno a procedere nelle vicende della vostra vita.
Poesie come “HARA”, “AL GUADO RESPIRO” sono ispirate proprio da questo e fanno parte del secondo volume appena uscito.
Nel primo volume, invece, una poesia intitolata proprio “RESPIRO”, si rifà alla repressione del lockdown, al desiderio di mare, di sole e di uscire di casa liberamente. Il respiro non può dipendere dall’annuncio di un decreto. E neanche abbracciare i propri cari.
In esso, diversi sono i componimenti che si rifanno alla situazione mondiale attuale e al desiderio di migliorare le cose, come poesie quali “LIMBO” e “ASPETTANDO L’AURORA”, poste, rispettivamente, all’inizio e alla fine della raccolta. Come “AUTUNNO VERMIGLIO”, “IL MONDO IN MASCHERA” e “EPIFANIA”, che invece potete trovare nel secondo volume. Nel secondo c’è poi “LO SPECCHIO DEL MONDO”, in cui, consapevolmente, cerco in me le ragioni di ciò che accade all’esterno.
In entrambi i volumi, le rime invitano a guardare all’isolamento come a un periodo di transizione per un salto epocale, a un trovarsi in un LIMBO, che, per quanto sembra non finire mai, è, comunque, transitorio, e in cui si ha una grande opportunità per guardarsi dentro, a imparare ad essere soli, essere ciascuno un sole. A conoscere chi siamo e acquisire una profonda familiarità con le nostre emozioni, soprattutto quelle negative che sono affiorate in noi in questo periodo. Esse sono il materiale grezzo che, lavorandoci su, viene trasmutato in emozioni superiori di pace e di gioia. Dobbiamo accoglierle e raffinarle se vogliamo trovare una serenità che nessun evento esterno potrà più scalfire. Se vogliamo creare consapevolmente ciò che desideriamo dalla vita.
Dobbiamo essere noi a cambiare le cose e non aspettare che qualcun altro lo faccia dal di fuori per noi.
Dobbiamo cambiare dentro per cambiare fuori. Il mondo è il nostro specchio, dove le ombre svaniscono se impariamo a dirigere su di esse luce. La luce che è dentro di noi.
Con l’adorabile prefazione del regista, sceneggiatore e poeta Cosimo Damiano Damato per il primo volume, e di Francesco Gazzè, fratello e compositore dei testi del cantante Max Gazzè per il secondo volume.
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